Dall’ottobre del 1946 l’inno nazionale d’Italia è il “Canto degli Italiani” scritto nell’autunno del 1847 dal patriota genovese Goffredo Mameli e musicato da un altro genovese Michele Novaro.
L’incipit dell’inno è la nota frase “Fratelli d’Italia” e sin da subito voglio indicare come tema di questo mio breve intervento la seguente domanda: ma in Italia siamo veramente tutti fratelli; in ogni parte del nostro territorio, da Nord a Sud passando per il centro, Isole comprese, siamo veramente tutti uguali, godiamo tutti degli stessi onori ed oneri… ce la passiamo tutti allo stesso modo?!?!
A questa domanda,poi, io nella qualità di Presidente degli Ordini Forensi della Sicilia cercherò di dare una risposta da Avvocato isolano ed anzi la rimodulerò in maniera più pertinente: ‘in Italia gli avvocati se la passano tutti allo stesso modo’.
Ora per sapere come stanno gli Avvocati a Palermo, a Catania, a Messina ed a Caltanissetta…e parlo di 4 luoghi diversi perché forse non tutti sanno che i 24.000 Avvocati siciliani sono raggruppati in 16 Consigli dell’Ordine ed in ben 4 distretti di Corte di Appello (situazione questa unica nel panorama italiano, basti pensare che in Campania, regione con popolazione analoga a quella siciliana, ci sono solo 2 Corti di Appello -Napoli, Salerno- mentre in regioni più popolose come il Lazio e la Lombardia ci sono rispettivamente 1 –Roma- e 2 Corti -Milano, Brescia-), non è necessario intervistare ogni singolo avvocato, il quale ci finirebbe col dare il suo limitato punto di vista, attesochè ci viene in soccorso la puntuale e precisa statistica di Cassa Forense che impietosamente fotografa le diverse “Italie regional” nell’unica grande “Italia nazionale”.
Così nell’ultimo rapporto elaborato da Censis nel Giugno del 2019 partendo dal presupposto che gli Avvocati iscritti nel Sud e nelle Isole sono 107.918, rappresentando così il 44,4% del totale degli Avvocati italiani (si parla di meridionalizzazione della professione), Cassa ci dice che mediamente un avvocato lombardo ha un reddito pari ad € 67.523 laddove di contro un avvocato siciliano (Sud e Isole) ha un reddito pari ad € 23.205; ma se in Veneto ci sono 2,5 avvocati ogni 1000 abitanti ed in Emilia Romagna 3,0 avvocati ogni 1.000 abitanti in Sicilia gli avvocati sono 4,6 sempre per i soliti mille abitanti.
A questo punto però la mia analisi, non c’è dubbio, che deve diventare più ampia e complessa perché se non estendessi il mio raggio d’azione i numeri ed i dati di cui ho parlato potrebbero essere mal compresi. Invero essi nella loro semplicità non sono altro che il risultato finale di più ampi fenomeni sociali, sono il rovescio della medesima medaglia o per meglio comprenderci il risultanto dei medesimi numeri e dati che riguardano in senso più ampio la società civile isolana.
Se gli avvocati in Sicilia guadagnano meno che in altre parti d’Italia ciò dipende anche dal fatto che nella nostra isola il tasso di disoccupazione è pari al 20%, tasso questo ben più elevato rispetto alla media nazionale che è pari al 9,8%. Non basta perché con riferimento al P.I.L. i siciliani godono mediamente di un reddito procapite pari ad € 16254 a fronte di un PIL procapite nazionale pari ad € 26.646 con punte di € 36.638 in Trentino Alto Adige e di € 35.732 in Lombardia.Se poi i superiori dati si rapportano ai medesimi dati europei il paragone tra la situazione siciliana e quello di altri stati che consideravamo fino a poco tempo fa ‘non alla nostra altezza’ diventano preoccupanti. Così per esempio in Romania il pil procapite è pari ad € 17.764 mentre nella vicina Croazia è pari ad 17.486.
Non sono minimamente paragonabili,invece, i dati che riguardano i paesi del nord europa quali per esempio l’Irlanda od il Lussemburdo che con redditi pari rispettivamente ad € 50.239 ed € 70.223 fanno … impallidire il sole della Sicilia.
Non stranizzi quindi se in tale contesto, da recente statistica del Presidente della Corte di Appello di Palermo, nell’ultimo quadriennio vi è stato una crescita esponenziale nel Distretto palermitano delle spese complessive per Patrocinio a spese dello Stato da € 25.256.512,85 ad € 43.690,398,51 e che tale spesa (imputabile a quel solo distretto) è pari all’11% della spesa nazionale per il settore civile ed al 14% per il settore penale.
Ed allora se il quadro di riferimento è quello che ho brevemente lumeggiato non ci dobbiamo illudere che le cose possano migliorare per gli Avvocati se non si mette seriamente mano a risolvere gli endemici problemi del Mezzogiorno d’Italia.
Credo proprio che non sia più rimandabile una seria politica di rilancio effettivo e concreto del Mezzogiorno sì da favorire una crescita globale delle realtà del Sud oggi depresse o sottosviluppate. L’Italia potrà continuare ad essere una grande nazione se in ogni parte del suo territorio si muoverà allo stesso modo e con la stessa velocità.
Ed allora ritorniamo alla domanda da cui ho preso le mosse: ma in Italia siamo tutti veramente Fratelli?! Ma in Italia tutti gli Avvocati sono uguali.
Ebbene e malgrado tutto io continuo a pensare di sì, io continuo a pensare che siamo tutti Fratelli di una grande nazione fatta da tante persone diverse ma unite sotto un’unica bandiera, anche se sono fermamente convinto che se vogliamo continuare ad essere un grande popolo nessuno di noi potrà essere lasciato indietro. Noi avvocati siciliani siamo pronti a fare la nostra parte, noi uomini, donne isolane, siamo pronti a rimboccarci le maniche ed a lavorare per un reale cambiamento delle cose, con la consapevolezza che siamo comunque ed in ogni caso fortunati perché possiamo godere di incomparabili bellezze storico/architettoniche e di meravigliosi scenari naturali e proprio partendo da cotanta bellezza siamo pronti a metterci in gioco per risalire la china con il nostro consueto ‘calore’ e con il nostro consueto ‘colore’ …. Fratelli tra Fratelli.