Un valore imprescindibile nella vita professionale, ma anche personale, di ogni avvocato che si rispetti.
La presenza è un requisito che in primis gli assistiti si aspettano dai propri difensori, e come dare loro torto in effetti. Un avvocato deve sempre essere al fianco di chiunque ne richieda i servigi, ma non solo.
Essere avvocati e fare gli avvocati – non esattamente la stessa cosa in verità – richiede una dedizione che solo chi è del mestiere può comprendere. Avvocato si nasce, non lo si diventa, e chi vi nasce ha una vocazione pari, forse, solo a quella dei medici.
Essere avvocati è un modus vivendi che si lega in tutt’uno con la professione, un legame inscindibile creato da una pozione alchemica che lega l’uomo, il professionista, il giurista, la passione e il diritto: la giustizia.
Essere presenti, esserci sempre, per gli altri e per se stessi, è uno dei primi insegnamenti che ho ricevuto quando ho iniziato a muovere i primi passi nel variegato mondo dell’avvocatura, ed è un insegnamento che mi sono ritrovato in seguito. Eccome se me lo sono ritrovato.
Essere presenti è infatti alla base della politica forense, giacché la rappresentanza dei colleghi a livello istituzionale va accompagnata con costanza e, appunto, presenza. Con un’adeguata presenza si dà sostegno a chi rimane indietro, a chi si sente lasciato solo, a chi nutre sfiducia, a volte aprioristica a volte a ragione, nei confronti dei rappresentanti degli avvocati. Ebbene, la neonata Associazione Orgoglio di Toga, della quale mi fregio di far parte come socio fondatore, ha tra i propri scopi sociali proprio il sostegno ai colleghi più emarginati e “persi”, perché nessuno deve essere lasciato indietro, nemmeno di un passo, e la presenza di Orgoglio di Toga è e sarà sempre il primo mattone delle fondamenta su cui erigere la grande casa degli avvocati romani e non solo.
In fondo, non potrebbe essere altrimenti: tra i soci fondatori dell’ente suddetto, vi sono colleghi che ho avuto l’onore di ammirare da vicino nello svolgimento di cariche istituzionali a favore degli avvocati, ricoperte per diversi anni con consensi bulgari. Qualcosa vorrà pur dire.
Non è certo un caso se Mauro Vaglio (per i più Il Presidente Vaglio, anche se lui non ama sentirselo dire), autentico totem (anche in termini di presenza, per l’appunto) della politica forense romana e nazionale, ha deciso di metterci la faccia e di presiedere (anche) Orgoglio di Toga, un’associazione di avvocati al servizio degli avvocati.
Con la costanza, la dedizione e – ovviamente – la presenza che solo chi è nato con la vocazione di indossare la Toga può avere.
Ad maiora