MEMORIE DI FAMIGLIA – Antonio Pau e Martha Lewis due nonni fuori dal comune

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Mio nonno Antonio Pau nacque a Cagliari il 12 Giugno 1883. Fin da ragazzo si occupò dell’azienda di famiglia, decine di chilometri quadrati di terre che si estendevano dai terreni dove attualmente sorge il Palazzo di Giustizia di Cagliari verso Villasimius. L’azienda era talmente grande che i lavoranti spesso nascevano e morivano in quelle terre senza mai uscirne. Ancora oggi c’è un modo di dire a Cagliari quando ci si rivolge a qualcuno che sembra spaesato, “ma de aundi bennis, de su mundu Pau”? (ma da dove vieni, dal mondo Pau?). Di tutto ciò a me non è arrivato niente! Vi chiederete il perché! Ebbene, mio nonno amava la bella vita, le belle donne, i viaggi, i lussi e nella sua lunga vita – è morto a 99 anni, nel suo centesimo anno come amava definirlo lui – ha esaudito tutti i suoi desideri utilizzando tutto il patrimonio di famiglia.

Si vestiva a Parigi. Era solito noleggiare delle navi ospitando amici (e “amiche”) e viaggiare nel Mediterraneo. Durante uno di questi viaggi, a Malta incontrò per la prima volta mia nonna Martha Lewis. Lei era una americana, cantante lirica di fama internazionale che si trovava a Malta per la stagione operistica.

Molti anni dopo, durante un mio soggiorno estivo a Malta per imparare l’inglese trovai una targa con il nome d’arte di mia nonna, Marta du Lac, nell’atrio dell’Ospedale de La Valletta, feci delle ricerche e scoprii che aveva devoluto i proventi della stagione per la costruzione di quell’Ospedale.

Tornando a mio nonno, si innamorò perdutamente di quella donna straordinaria nata a New York il 30 Luglio 1888, che aveva girato il mondo, che parlava cinque lingue, che guidava una autovettura, assolutamente indipendente e per di più, bellissima! Fece rientro a Cagliari e prese il Teatro Margherita, creò una compagnia e ingaggiò Martha come soprano. Le fece una corte degna di una Regina e non fu difficile convincerla a lasciare tutto e a trasferirsi a Cagliari.

Mia nonna era ebrea ed era divorziata, mio nonno era cattolico e quindi non potendo sposarsi in Italia, si sposarono a Londra nella Cattedrale di St. Paul con rito misto il 7 Maggio 1925

Il 23 Marzo 1926 nacque mio padre Pierpaolo.

Mia nonna, nata e vissuta a New York, doveva essere davvero molto  innamorata per riuscire ad adattarsi  a Cagliari, poco più di un paese allora. Dopo il matrimonio andò a trovarla la sorella Celia che avrebbe dovuto trattenersi per qualche mese in Sardegna ma fuggì dopo pochi giorni dicendole che era una pazza per aver deciso di trasferirsi in un paesino senza nessuna comodità  abbandonando la carriera.

Nonna, infatti, assecondò la richiesta di mio nonno di cantare solo per beneficenza. Tutte le mattine, con la sua automobile, una fiammante Mercedes, si recava al “Caffè Torino” per sbrigare la corrispondenza, mantenendo così tutti i rapporti con la famiglia e gli amici, e facendo acquisti (abbigliamento, accessori, piccoli e grandi elettrodomestici che in Italia non erano ancora in commercio) per posta dai cataloghi americani.

Mia nonna conservò una mentalità molto “americana”. Prima che nascesse mio padre decise che non lo avrebbe allattato (per non rovinarsi il seno) né tantomeno che lo avrebbe fatto allattare da una balia. Ordinò dall’America una fornitura di latte in polvere, novità assoluta in America e non ancora reperibile in Italia. Il latte arrivò a Cagliari accompagnato da una garanzia a vita. Dopo molti anni, mio padre si era già laureato in medicina, mia nonna ritrovò in soffitta alcune scatole di latte in polvere e decise di verificarne lo stato di conservazione prima di regalarlo a qualche bambino bisognoso. Purtroppo, nonostante la garanzia a vita, il latte si era guastato! Mia nonna decise si scrivere una lettera alla Ditta che aveva prodotto il latte. Tutti i parenti italiani cercarono di dissuaderla ma lei, sostenendo che in America si faceva così, scrisse la lettera nella quale lamentava che, nonostante fossero trascorsi solo 25 anni, il latte (garantito a vita) si era guastato. Ebbene aveva ragione lei, la Ditta non solo le rispedì una nuova fornitura di latte ma la ringraziò moltissimo per l’informativa: se non fosse stato per lei non avrebbero mai saputo che il latte era soggetto a deterioramento  e non potevano assicurare una garanzia a vita.

A proposito di  “mentalità americana”, mia nonna decise che per mio padre era bene allontanarsi della famiglia per fortificare il carattere e rendersi indipendente, quindi decise di farlo andare a studiare fuori dalla Sardegna e lo iscrisse in un esclusivo Collegio a Firenze per frequentare il Liceo Scientifico.

Con l’entrata in vigore delle “leggi razziali”, (papà e nonna erano ebrei), mia nonna decise di andare a prendere mio padre a Firenze. Prima che potessero rientrare in Sardegna, vennero interrotti i collegamenti, così furono costretti a ripararsi a Roma dove un parente, Zio Amedeo Strazzera Perniciani, gli procurò dei documenti falsi e una abitazione.

Mio padre e mia nonna rimasero a Roma per tutta la guerra, vissero al Ghetto in Via del Tempio. Finita la guerra, tramite l’ambasciata Americana si imbarcarono su una nave che li riportò in Sardegna.

Mia nonna decise di andare a trovare i suoi genitori in America per rassicurarli sul fatto che lei e Peterpaul (così  chiamavano mio padre i nonni americani Abraham Lewis e Paolina Levi) stavano bene ed erano sopravvissuti all’Olocausto.  Circa un anno fa ho avuto una prova tangibile di questo viaggio.

Un cugino di mia madre, Franco Masala, mi aveva chiesto di autorizzarlo a scrivere la biografia di mia nonna Martha, così gli consegnai gran parte del materiale in mio possesso incluso un disco che non ero mai riuscita ad ascoltare, dove pensavo fosse incisa una romanza. Franco riuscì a riprodurre e a riversare l’audio in una pennina usb. Ascoltarlo è stata una delle emozioni più forti della mia vita.

Si tratta di un messaggio da parte di mia nonna che nel 1945 si trovava a New York a mio padre che era rimasto a Cagliari, cantato in inglese. Un vero “messaggio vocale” ante litteram. Era avanti mia nonna!!! Invece di scrivere una lettera a mio padre aveva inciso un disco e glielo aveva spedito per posta. Fantastica!

Non ho conosciuto mia nonna Martha, lei morì a Cagliari il 29 Ottobre 1953, molti anni prima della mia nascita, ma sono vissuta tra le sue cose, le sue foto, i suoi vestiti, gli articoli dei giornali che parlavano di lei, le locandine dei suoi spettacoli, i suoi spartiti, i suoi gioielli, gli oggetti che ha comprato durante i suoi viaggi. Lei ha vissuto nei racconti dei miei parenti che l’hanno conosciuta ed amata. Lei mi è stata accanto tutta la vita ed è stata una guida più di quanto lo siano stati altri che ho conosciuto personalmente.

Il suo senso di Giustizia e la sua attenzione ed il suo impegno nei confronti dei più deboli hanno sicuramente contribuito alla mia decisione di diventare un Avvocato.

Pubblicato da:

Donatella Pau

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